Nocciola piemonte IGP

Oggi vi parlo di uno degli ingredienti che appare sovente nelle mie ricette…LA NOCCIOLA PIEMONTE IGP!!!!!

nocciola tonda delle langhe

Io abito al confine tra Liguria e Piemonte quindi sono stata influenzata pesantemente dalla cucina di entrambe le regioni, specialmente sono stata influenzata dalla gande quantità di prodotti DOP o IGP presenti in queste due regioni.

La nocciola del Piemonte

ha la certificazione I.G.P molto importante in quanto costituisce una garanzia sia per i consumatori che per gli stessi produttori, ha ottenuto questa certificazione nel 1993 e nello stesso periodo è nato il “Consorzio di tutela Nocciola Piemonte” proprio al fine di tutelare e promuovere il prodotto.

Cosa sono i marchi IGP?

I marchi IGP

• garantiscono al consumatore che il prodotto che sta acquistando ha un’origine certa, precise caratteristiche produttive conformi ad un preciso disciplinare di produzione.

• tutelano il produttore rispetto a eventuali imitazioni o forme di concorrenza sleale e frodi.

I prodotti IGP possono essere tutelati solo se le garanzie offerte sono verificabili; proprio per questo motivo i soggetti titolari di una IGP sono sottoposti a controlli (anche prima dell’immissione sul mercato) ad opera di soggetti terzi autorizzati con Decreto Ministeriale, a seguito valutazione del requisito obbligatorio di conformità alla norma europea . Il costo di tali controlli è sostenuto direttamente dai produttori e talvolta può comportare una difficile sostenibilità economica della denominazione registrata, soprattutto nei casi di prodotti IGP con limitata possibilità di espansione a livello commerciale.

Gli organismi di controllo sono a loro volta sottoposti a vigilanza da parte di organismi pubblici che verificano il loro mantenimento dei requisiti minimi.

La funzione di vigilanza viene anche svolta dai Consorzi di Tutela autorizzati dal Ministero: infatti questi enti oltre ad effettuare attività di valorizzazione e di promozione, effettuano attività di controllo su tutti gli attori della filiera produttiva che utilizzano la denominazione di origine, anche se non iscritti al Consorzio di Tutela.

Esistono diverse qualità di nocciole,

 

nocciola piemmonte

 

 

La varietà di nocciola coltivata in Piemonte è La Tonda Gentile delle Langhe la cui Produzione è concentrata nelle provincia di Cuneo, Asti e Alessandria, in un’area compresa tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato. La denominazione IGP garantisce agli utilizzatori ed ai consumatori la qualità e l’autenticità del prodotto.

La nocciola piemonte IGP è particolarmente apprezzata dall’industria dolciaria per i suoi parametri qualitativi:

– Forma sferoidale del seme

– Gusto ed aroma eccellenti dopo la tostatura

– Elevata pelabilità

– Buona conservabilità

Questi parametri rendono la nocciola piemontese la migliore al mondo.

nocciola piemonte IGP

La quasi totalità della produzione di nocciole è acquistata delle industrie dolciarie, specialmente le industrie dolciarie piemontesi che hanno fondato il loro successo sull’utilizzo di questo magnifico prodotto. La nocciola piemonte IGP trova però la sua massima esaltazione nell’incontro con il cioccolato. Da quando un intraprendente cioccolatiere di Torino(più sotto trovate la storia) seppe riconoscere le potenzialità della nocciola e mise a punto la prima ricetta del gianduja, l’aroma e la qualità organolettiche del frutto piemontese esprimono il meglio nell’unione con l’esotico cacao.

 Caratteristiche nutrizionali

Oltre alle sue qualità organolettiche la nocciola ha un contenuto significativo di aminoacidi essenziali e di vitamina E, risulta particolarmente ricca in lipidi, con un apporto calorico pari a 700 Kcal per 100g di nocciole secche. In particolare è costituita dal 40% di acido oleico e presenta il più alto rapporto monoinsaturi/polinsaturi rispetto all’altra frutta secca. Recenti studi sembrano dimostrare gli effetti positivi di un consumo regolare di nocciole sulla salute umana. E’ infatti confermato che una dieta ricca in acido oleico (lo stesso acido grasso presente nell’olio extra vergine d’oliva) consente di mantenere il cosiddetto “Colesterolo cattivo” a bassi livelli nel sangue, e di innalzare i livelli del “Colesterolo buono”, che con la sua azione protettiva sulle membrane cellulari costituisce un’importante difesa delle patologie vascolari. Inoltre grazie all’elevato contenuto di vitamina E la nocciola fornisce un apporto notevole di agenti antiossidanti rallentando l’invecchiamento dei tessuti. In particolare, la “Nocciola Piemonte IGP”, si distingue dalle altre varietà italiane e varietà estere per l’ancor più alto contenuto in olio (70% circa), dimostra di essere un alimento prezioso e di qualità, in grado di soddisfare non solo la domanda di gusto ma anche le esigenze di un target sempre più attento alle aspettative nutrizionali e salutistiche dei prodotti alimentari .

Un po’ di storia

Il merito di aver sperimentato l’impianto dei noccioleti va all’On. prof. Emanuele Férraris, garessino di nascita ma langarolo d’elezione, che ebbe il merito di introdurre e di diffondere la coltura nel comprensorio dell’Alta Langa dimostrando la maggior produttività e la miglior resistenza della pianta alle affezioni parassitarie rispetto alla vite. Prima d’allora, infatti, quasi tutti i contadini puntavano sul vigneto, in coltura specializzata o mista ed anche dopo il grande flagello fillosserico e peronosporico del 1879 – 81, che tutto devastò, non ebbero altro pensiero che la ricostituzione. Oggi la vite, poco adatta a questa zona, è praticamente abbandonata. Nel Novecento, si è registrata una forte espansione colturale proprio in relazione all’aumentata richiesta da parte dell’industria dolciaria. Così le Langhe, la provincia di Cuneo e, di conseguenza, quelle vicine di Asti ed Alessandria sono diventate terreno fertile per la coltura del nocciolo, anche se su questo grande territorio collinare tale attività agricola si è affidata in pratica ad una sola varietà, quella “Tonda Gentile delle Langhe” che si è selezionata grazie ad un lento processo naturale guidato dell’uomo. La storia della coltivazione va di pari passo con l’evoluzione dell’industria dolciaria e con la scoperta del gianduja (miscela tra cacao e nocciole). La sua creazione si attribuisce ai pasticceri torinesi che, a causa del blocco economico ordinato da Napoleone per i prodotti dell’industria britannica e delle sue colonie, cominciarono a miscelare il cacao con la più economica Nocciola Tonda Gentile delle Langhe. Il chocolatier Michele Prochet, in società con Caffarel, perfezionò nel 1852 l’impasto tostando le nocciole e macinandole finemente. Secondo la leggenda, da un “colpo di cucchiaio” dato sapientemente a questo impasto soffice nasce il gianduiotto (o Giandujot) con la sua tipica forma, che verrà presentato come primo cioccolatino incartato in occasione del Carnevale del 1865, distribuito dalla maschera popolare di Torino, Gianduja (da cui il nome prese definitivamente il nome).

Ricette:

scaloppine alle nocciole

valeriana nocciole e grana

Informazioni e fotografie tratte dai seguenti siti

http://www.nocciolapiemonte.it/pg.aspx?ID=9

http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/prodotti/ortofrutta/nocciola/

 

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